Twitter e i suoi 20 miliardi di tweet

Area di festeggiamenti in casa social network. Dopo i 500 milioni di utenti raggiunti da Facebook, ecco che anche Twitter festeggia un suo primato: 20 miliardi di cinguettii. Gli utenti della piattaforma di microblogging da 140 caratteri degli utenti, ha visto il re del microblogging azzurro festeggiare la piattaforma con una home page a festa. Il successo dicui parliamo è stato raggiunto nella domenica pomeriggio scorsa.

Il tweet numero 20 miliardi, è stato inviato da un giapponese che ha avuto sul suo profilo un boom di auguri da migliaia di utenti sul sul canale. Non si è reso subito conto di cosa è successo, poi gliel’hanno spiegato. L’utente è @GGGGGGo_Lets_Go, ed alle 17.44 italiane (ed alle 0.44 ora locale sua), ha pubblicato un Tweet fortunatissimo. Ha dichiarato ai giornali: “Pensavo fosse uno scherzo. E’ spaventoso. Forse sto per morire?“.
La comunicazione del fortunato nome utente è stata data dal servizio Gigatweet, un servizio che consente di conteggiare in tempo reale cosa avviene (soprattutto numericamente) sul social network.

Secondo i dati sempre di questo servizio, comunque, si nota che i giapponesi sono i secondi maggiori utilizzatori del social network, mentre al primo posto troviamo i “soliti americani” con oltre 8 milioni di tweet inviati ogni giorno. Il traffico mondiale di riferimento è quindi del 12% complessivo solo per gli utenti di questa nazione.

Gigatweet, continua nelle sue informazioni comunicando che ad oggi sono oltre 190 milioni i visitatori unici mensili di Twitter e la sua crescita sta diventando sempre più esponenziale. Si parla di oltre 10miliardi di tweet in 4 anni e soprattutto il risultato è visibiledal fatto che gli altri 10 miliardi sono stati inviati solo negli ultimi 5 mesi.

Anche in Italia si sta diffondendo semprep più la Twitter Mania. Questo molto probabilmente per un discorso “elitario”, nel senso che si sta sviluppando una sorta di affezione verso ciò che gli altri non fanno e quindi l’inizio di privilegio di Twitter (i pochi) contro Facebook (i molti).