Parole dure contro Twitter da Morgan Stanley: a dirle è un ragazzino

Chiara, diretta e concisa. Così si presenta una relazione scritta da un ragazzino di 15 anni, stagista presso la banca di investimenti Morgan Stanley. Tutto quello che gli avevano assegnato era semplicemente fare un’analisi sui media più utilizzati da adolescenti come lui, e così ha fatto. Quello che ne è riemerso è che, a differenza dei soliti discorsi di numeri di visitatori unici al mese, utenti attivi, ecc Twitter non è molto utilizzato come Facebook. Anzi, dai ragazzini non sarebbe nemmeno valutato in quanto – come afferma lo stesso ragazzo – dopo aver compreso che il proprio profilo non è seguito, gli adolescenti comprendono che l’account è inutile e non lo seguono più. L’unico che pare fare furore è il solito Facebook. Ma entrambi non sono gli intrattenimenti prediletti.

TwitDraw: disegna su Twitter

Amici di Twitter da oggi, oltre a twittare, potrete anche realizzare degli interessanti disegni da postare ai vostri amici con TwitDraw. Questa applicazione è molto simile ad uno dei più popolari programmi lanciati con Facebook, ovvero Graffiti. In realtà gli sviluppatori sono gli stessi ma, a differenza del social network di Zuckerberg, questa è una versione più evoluta in cui si può continuare a tracciare sulla base di un altro grafitto. Voi disegnate una bomba, un vostro amico una banana, una vostra amica un panino ed ecco un vero e proprio disegnino.

Twitter: anche lui attaccato da Koobeface

Come è già successo per Facebook, anche Twitter diventa l’obiettivo di uno dei più conosciuti virus per social network: koobface. Dato che molti sono rimasti infetti da questo programmino maligno, gli amministratori hanno bloccato numerosi account, sospendendo loro il servizio ed avviando una pulizia completa. Come funziona koobface? In un modo molto semplice. Il virus si trasmette tramite dei messaggi che vengono inviati al nostro account tramit degli amici (infetti). In questi messaggi c’è sempre una richiesta di aprire un link con il quale si dovrebbe visualizzare un video, cosa non vera, in quanto si viene reindirizzati verso un sito fasullo e/o avviene la richiesta di aggiornare flashplayer.

Quello che in realtà si scarica non è l’aggiornamento ma bensì il file .exe del virus che, una volta insediatosi nel nostro profilo, continuerà a divulgarsi a tutti i nostri amici con i soliti messaggi con link. Già Facebook ha dovuto fare i conti con una minaccia del genere che, per il suo nome KOOBFACE (leggendo al contrario koob è bookface), sembrava essere indirizzata solo al social network di Zuckerberg.

Facebook: bloccato in Cina

La Cina ha deciso di bloccare Facebook nelle proprie reti internet nazioniali. La notizia giunge proprio in questi giorni. Non a tutti piace il fatto che milioni di persone possano rimanere connessi tra loro, inviando contenuti come immagini, video o semplicemente testi a migliaia di amici sparsi nel mondo. Tra questi si annovera il governo cinese, già conosciuto per la sua politica di controllo dei massmedia come tv, radio e internet. Per riuscire nel proprio intento, Facebook sarà aggiunto tra i siti bannati presenti sul software Green Dam-Youth Escort, un programma ideato dal regime per controllare meglio il traffico web della popolazione, non permettendo l’accesso a specifici servizi “illegali”.

Facebook lancia il Fan Box widget

Vi piacerebbe invitare i navigatori che leggono il vostro blog, personale o aziendale, a diventare fan su Facebook del vostro sito internet? Ebbene, ora si può. Facebook sta lanciando un nuovo widget per consentire ai suoi utenti di diventare fan di un sito o di un prodotto, anche da un sito esterno, non collegato al social network. La novità si chiama Fan Box widget, ed è un piccolo riquadro, un codice html simile a quello del badge di Facebook, da copiare e incollare sul proprio sito internet.

Questo widget consente agli amministratori di una Fan Page di mostrare il contenuto della loro pagina, e permette agli utenti di diventare subito fan. L’unica condizione necessaria è avere precedentemente installato Facebook Connect sul proprio sito web. E se non sapete come fare potete sempre leggere il nostro tutorial su Facebook Connect.

Freebar: un nuovo social network italiano

Quotidianamente nascono una serie illimitata di servizi internet che permettono iscrizione e condivisione di materiali tra gli utenti on line. Oggi andiamo a visionare in dettaglio un social network made in Italy. Il sito in questione si chiama Freebar ed è disponibile all’indirizzo www.freebar.com. A realizzarlo è la Nealab Technologies, un’azienda italiana che si occupa della gestione dei portali ad alto traffico e che gestisce gli interessi commerciali della Freebar. Ad oggi il sito, sembra essere frequentato in maniera interessante, infatti i numeri diffusi parlano di circa 650.000 utenti che interagiscono in Paesi delle 7 interfacce linguistiche.

La vera storia di Facebook: ragazze, foto, sesso e hacking

Chi l’avrebbe mai detto? Fino ad ora eravamo abituati alla solita storia: Facebook è nato grazie al desiderio di Mark Zuckerberg di tenersi in contatto con i suoi ex compagni di scuola ed ora invece ha connesso tutto il mondo. Non ci siamo mai chiesti se fosse questa la verità, non abbiamo mai indagato sulla figura di Mark e abbiamo dato credito a tutto quello che dicevano i mass-media di lui. Ora un libro smentisce tutte le voci dette fin’ora e svela il reale passato del social network con un libro: “The Accidental Billionaires”, scritto da Ben Mezrich. Nome alquanto strano per chi non lo conosce, ma è noto in America per le sue strane inchieste, come quest’ultima che vede come protagonosta Zuckerberg. Ecco la sua versione.

Windows Live Planet: la nuova sfida di Microsoft

La voglia di entrare nel mondo del social networking è sempre attiva in casa Microsoft, al punto che il continuo aumentare di utenti dei noti Facebook et similia ha fatto si che il colosso di Redmond a breve sostituirà definitivamente il vecchio Live Spaces con un nuovo social network.
Si chiama Windows Live Planet, ed è il nuovo prodotto con possibilità nuove di comunicazione rispetto a quelle trattate dal vecchio Live Spaces, ma vediamone qualcuna. Prima tra tutte vediamo l’entrata di Scribble Pad, che è una apps di gestione immegini che permette l’editing delle immagini uploadate sul social network permettendo così agli utenti di divertirsi con le proprie foto.

Facebook: finalmente i termini d’uso diventano più chiari

Finalmente i diritti dei cittadini Facebook diventano più chiari. Basta ai numerosi articoli di costituzione sulla privacy, condivisione di foto e video, collegamenti, ecc. Ora tutto quanto sarà proposto in una unica pagina più facile da consultare e da comprendere. A varare questi cambiamenti è stato Chris Kelly, il Chief Privacy Officer del social network. Ora le nuove “leggi” si articoleranno su tre parametri fondamentali (commentati ed esposti su “The Facebook Blog”:

  • Controllo. Perchè quando le persone possono facilmente controllare l’accesso alle informazioni e contenuti da parte degli utenti, condividono di più e sono in grado di comunicare e connettersi meglio con le persone che incontrano nella propria vita;
  • La semplicità. Perchè quando gli strumenti sono semplici, le persone sono più propense a usare e capire.
  • Connessione. Perchè con strumenti efficaci, le persone possono riuscire a bilanciare il proprio desiderio di condividere e di essere condivisi, di cercare e di essere trovati da chi essi vogliano.

Punti molto banali ma che fino ad ora non erano ancora stati applicati ai termini d’uso. Molti degli utenti non conoscono a fondo tutti quanti i propri diritti ed obblighi e questo a causa del numero di pagine del “blocco” di licenza. Come accade per le applicazioni ei software, tutti hanno cliccato velocemente svariate volte avanti e accetta per registrarsi più in fretta.

La tastiera per social network

Di stranezze hi-tech se ne vedono in giro ogni giorno di più. Sicuramente quella più cool di cui abbiamo parlato anche su IoChatto.com è la pen drive con manina magnetica per scambiarsi i dati di amicizia tra i social network più famosi, ma non c’è limite alla tecnica ed allo sviluppo per permettere agli utenti sempre più “attaccati” al loro account di stare on line ad aggiornare il proprio profilo. Sicuramente i netbook e le tecnologie Wireless hanno aiutato di molto gli internauti che ad oggi si vedono felici di poter stare on line ovunque, anche con i modem 3G integrati nei loro mini pc oppure con le connessioni gratuite offerte da location come il McDonalds.

Modernity 2.0 parla di social network

E’ cominciata lunedi 29 Giugno 2009 in mattinata alle ore 10.30 e sarà attiva fino a domenica 5 Luglio 2009 presso l’Università di Urbino, la rassegna Modernity 2.0. Quest’appuntamento già noto nell’ambito accademico internazionale inglese ed americano, oltre che in Sud Africa, Spagna e Messico arriva per la prima volta in Italia nella città ducale di Pesaro ed Urbino. Si tratta di una session della durata di cinque giorni, in cui si parlerà e si affronteranno diversi temi a partire dai social network, passando per internet e l’influenza che questi nuovi media hanno sulla società moderna e sui giovani. Nello specifico si affronterà un tema preciso che sarà il “cavallo portante” della rassegna: i Social Media (intesi come social network, blog, forum, video sharing e tutto ciò che riguarda l’interazione con il pubblico) e la relazione costante che essi hanno con la società, portando trasformazioni che stanno man mano modificando la nostra quotidianità, intesa come stile di vita.

LinkedIn cerca collaboratori…gratis

Il processo di crowdsourcing (termine coniato da Jeff Howe) è illustrato in una tabella web  sul proprio sito ed indica tutti i dati comprensivi di soluzioni proposte dai manager. Fatto sta che LinkedIn ha pubblicato questa sorta di appello che vuole tendere al lavoro che viene svolto quotidianamente da Wikipedia. Il problema è proprio li. Un’azienda che lavora con ricavi per il proprio operato, che a differenza di Wikipedia che lavora in maniera gratuita, si pone il progetto di richiedere collaborazioni gratuite alla propria community.
Matthew Bennett, un traduttore e blogger spagnolo ha dato la rivelazione sul proprio blog postando le testuali parole: “LinkedIn è riuscito ad irritare diversi suoi utenti, traduttori professionisti, chiedendo loro di tradurre parti del sito in lingue straniere in cambio di un badge LinkedIn o perché è divertente”. I professionisti interpellati sono oltre 12.000 e non hanno preso di buon grado o con divertimento la richiesta fatta dal sito.

Social Network e aziende sempre più vicini

La frontiera del web 2.0 per i social network è sempre più vicina alla realtà aziendale, presumibilmente dalla portata del valore economico che stanno comunicando i proprietari dei siti web, sempre più si evince questo gemellaggio tra le parti. Il social network di cui parliamo stamattina si chiama “Imprese e Start-Up” ed è visibile on line collegandosi all’indirizzo www.startupbusiness.it.