Facebook, ancora grane con Timelines

Rollout Facebook nuova Timeline

È da circa due anni a questa parte che la vicenda che vede coinvolti Facebook ed il sito web timelines.com va avanti ma sino a questo momento non è stata ancora trovata una valida soluzione.

Così come già accennato in altre occasione qui su IoChatto e così com’è facile immaginare, il sito web timelines.com ha chiesto a Facebook i danni per aver utilizzato il nome Timeline per la funzione a diario delle pagine del social network.

Facebook sotto accusa per il Like

Facebook Like inventato programmatore olandese

Durante le ultime ore una società olandese ha presentato querela contro Facebook per conto di un informatico oramai defunto che, a quanto pare, avrebbe immaginato, già prima di Mark Zuckerberg, il famoso pulsante Like e l’idea della Timeline anticipando quindi notevolmente quanto attualmente disponibile sul social network in blu più celebre al mondo.

A primo acchito è facile pensare ad un tentativo di frode per poter cavalcare la cresta dell’onda della gloria di Facebook unitamente a quello di mettere i bastoni tra le ruote a Mark Zuckerberg ed al suo team, così come già accaduto in passato, ma, a quanto pare, le cose non stanno esattamente così.

Facebook è stato battuto da Faceporn

Facebook FacepornSul fatto che quello attualmente in corso non vada a configurarsi, per Facebook e per il suo team, come un ottimo periodo, matrimonio di Zuckerberg a parte, vi sono ben pochi dubbi e la dimostrazione più evidente ne è la non felice situazione verificatasi a Wall Street.

A tutto ciò, durante gli ultimi giorni, è andata a sommarsi un’ulteriore grana: una nuova sconfitta legale che rischia di indebolire ancor di più il brand Facebook.

Facebook VS Timelines: il caso si chiuderà nel 2013

Già da qualche tempo la Timeline, ben più nota ai noi utenti dello stivale come “Diario”, ha fatto la sua comparsa su Facebook ma, nonostante ciò, da alcuni mesi a questa parte il ben noto social network in blu si è ritrovato a dover fare i conti con Timelines, una società di Chicago detentrice del copyright su tale termine, che, venuta a conoscenza della nuova features ha deciso, tempo addietro, di far causa a Zuck e soci.

Alla denuncia da parte di Timelines è poi seguita una controdenuncia di Facebook volta a risolvere la problematica basandosi sulla natura eccessivamente generica del marchio in questione.

Twitter difende e conquista il marchio tweet

Le polemiche e le problematiche connesse all’utilizzo di marchi e brevetti sono oramai all’ordine del giorno per le grandi aziende, comprese quelle dei servizi online e delle risorse di social networking, proprio come nel caso di Twitter.

Infatti, stando a quelle che sono le più recenti informazioni disponibili, Twitter, dopo mille peripezie comprensive di svariate querele, è finalmente risuscita a dar vita a quello che, ad oggi, va a configurarsi come un marchio già abbastanza celebre.

Facebook sotto accusa per pedofilia: il social network pensa ad un’azione legale contro il Daily Mail

Il social network per eccellenza torna nuovamente ad essere oggetto delle critiche del Daily Mail, il noto giornale britannico che spesso e, non troppo volentieri, ha fatto parlare delle sue news, presentando però, questa volta, la pedofilia come parola chiave.

Infatti, a detta del Daily Mail, Facebook, oltre ad essere un mezzo mediante cui comunicare i propri pensieri e condividere qualsiasi cosa con altri utenti, sarebbe anche il principale strumento mediante cui una banda di pedofili attiva nel Devon (UK) solleciterebbe i minori a compiere, appunto, atti di pedofilia.

Guai in arrivo per i gemelli Winklevoss

Guai in arrivo per i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, che qualche tempo fa hanno trascinato in tribunale Mark Zuckerberg chiedendogli i danni per aver plagiato loro l’idea del social network più famoso al mondo, cioè Facebook. Infatti di recente proprio i Winklevoss sono stati querelati da Wayne Chang, un imprenditore che in passato aveva collaborato con i due gemelli al social network ConnectU, e che adesso rivendica una fetta dei guadagni.

Una bella grana per i Winklevoss, anche perché la querela è arrivata poco dopo le voci sulla decisione dei gemelli di rinegoziare l’accordo di risarcimento con Zuckerberg, fissato a 65 milioni di dollari.

Studentessa USA porta la scuola in tribunale

tribunale

C’è una nuova paladina sul versante statunitense di Facebook: Katherine Evans, una studentessa di 19 anni del sud della Florida, ha creato una pagina per criticare la sua insegnante di Inglese. Fin qui niente di strano, se non fosse che su più di 200 milioni di utenti in tutto il mondo, la maggior parte dei quali crea pagine contro qualcosa, la scuola ha deciso di sospendere proprio lei, accusandola di bullismo.

Ma non si è persa d’animo Katherine, che ha fatto causa alla scuola. Il giudice federale ha stabilito infatti che la ragazza ha tutto il diritto di proseguire la sua azione legale per fare in modo che il provvedimento disciplinare pari a tre giorni di sospensione venisse cancellato dal registro.

StudiVZ esce vittorioso contro Facebook

Per l’ennesima volta è finito in tribunale. Non parliamo di un qualsiasi delinquente di basso borgo, ma del noto (se non il più noto social network al mondo) Facebook. Dopo le tante querele ancora una volta è stato in Tribunale, questa volta contro StudiVZ. Il sito di Mark Zuckerberg ha perso una causa legale contro un social network tedesco chiamato appunto StudiVZ, una causa avviatasi nello scorso Novembre 2008 da parte dei ragazzi di BigF, con l’accusa che il sito web della Germania avesse copiato sia il design che il funzionamento del social network.

Facebook aiuta il padrone di casa

Ancora una volta il noto Facebook, tra attacchi da parte dei parlamentari e blocco di funzionalità da parte di giudici e forze dell’ordine, torna a dare “simbolicamente” un aiuto involontario. Già in passato  è capitato di perdere il lavoro per commenti non tanto piacevoli lasciati on line nei confronti della propria azienda, o addirittura di perdere l’amore per “presunti” flirt virtuali. O ancora con altri network tipo Google Street, potrebbe essere accaduto di esser visti sul balcone di una casa non propria ad amoreggiare con qualcuno diverso dalla propria compagna (caso accaduto di recente a Napoli ndr) ed essere mollati di punto in bianco.