Twitter: volevano acquistarlo Steve Ballmer, Mark Zuckerberg e Al Gore

Twitter: volevano acquistarlo Steve Ballmer, Mark Zuckerberg e Al Gore

Il fatto che i social network siano in continua competizione tra loro sfidandosi a colpi di utenti e di nuove features non è sicuramente una novità così come non lo è il fatto che la maggior parte dei servizi a carattere social attualmente presenti sulla piazza stia prendendo ispirazione dal buon Twitter.

Negli ultimi tempi, infatti, sono sempre di più i social network che si danno filo da torcere tra loro cercando di replicare e di implementare funzionalità lanciate in primis dal cinguettante servizio di microblogging. Basti pensare a Facebook che ha recentemente introdotto hashtag, profili verificati el box dedicato ai trending topics.

Il cofondatore di Facebook acquista The New Republic

Chris Hughes, il compagno di stanza ad Harvard di Mark Zuckerberg ed il cofondatore di Facebook, ovvero colui che, anni addietro, unitamente a Eduardo Saverin e Dustin Moskovitz diede il suo contributo per la nascita di quello che, ad oggi, va a configurarsi come la risorsa numero uno in fatto di social networking, ha acquistato, nel corso delle ultime ore, la quota di maggioranza di The New Republic, il celebre magazine statunitense con sede a Washington dedicato alla politica e corredato anche di un’edizione online.

Il cofondatore di Facebook ha quindi assunto, a partire da questo venerdì, il ruolo di editore e direttore della rivista numero uno in fatto di espressione del pensiero liberal statunitense che, fondata nel lontano 1914, è oramai prossima ai 100 anni di vita.

Comprare fans e followers: nuova frontiera del business (parte 2)

 

 

Se l’anima del commercio è la pubblicità, l’anima della popolarità sui social network sembrano proprio essere i fans. Quello che ci interessa capire analizzando l’aspetto business di questa forma di Social Media Marketing, è però, il perché un’azienda, oppure una associazione dovrebbe essere interessata ad acquistare dei fans oppure dei followers su Facebook e Twitter. Non potrebbe essere molto più semplice farlo senza pagare nulla ma aspettando la popolarità ed impegnandosi per essa?

Twitter acquista TweetDeck

Qualche tempo fa avevano iniziato a cricolare in rete alcune voci relative l’intenzione di Twitter di procedere, per svariate ragioni, all’acquisto di TweetDeck, uno tra i principali client per il noto servizio di microblogging.

Nelle ultime ore, però, TechCrunch ha dato conferma alle voci affermando che, secondo fonti affidabili, Twitter avrebbe dunque acquistato TweetDeck per una cifra compresa tra i 40 e i 50 milioni di dollari, ovvero la somma di denaro che, inizialmente, era stata prevista per l’esecuzione di tale operazione.

Twitter è in trattativa per l’acquisto di TweetDeck?

TweetDeck costituisce uno tra i più popolari client Twitter di terze parti attualmente disponibili sulla piazza che, proprio grazie alle sue accattivanti ed utili features è riuscito a guadagnarsi il favore della vasta utenza impegnata e, a detta del Wall Street Journal, anche dello stesso servizio di micro blogging.

Alcune ore fa, infatti, il Wall Street Journal ha fornito un’interessante segnalazione concernete, appunto, l’intenzione di Twitter di comprare TweetDeck e la cui trattativa prevederebbe l’acquisto del client per una cifra pari a ben 50 milioni di dollari.

Artom vuole acquistare “A Small World”

a small world

Sta circolando in questi giorni, una notizia che riguarda il social network definito l’oppositore di Facebook: A Small World. Questo social network sarebbe in previsione di diventare in percentuale “Made in Italy”, a seguito di una proposta d’acquisto di una buona fetta di maggioranza da parte dell’imprenditore italiano Arturo Artom.

La sua società Artom Innovazione con sede a Torino, dove Arturo ha i natali, sembrerebbe aver reso noto che il 40% delle azioni del social network sarebbero state messe in vendita di recente. La notizia ufficiale, ascoltata dalle dirette parole di Artom alla quinta edizione di VeDrò in Trentino Alto Adige, sembrano proprio essere chiare. Arturo Artom ha dichiarato che:

Murdoch deciso a non acquistare nè vendere

Ebbene dopo una questione internazionale sollevata dai rumors di tutto il mondo sulle scelte economiche di Rupert Murdoch, finalmente esce fuori qualche novità sulle proprie scelte, direttamente dalla sua bocca. L’ambiente adatto per permettere un chiarimento ufficiale all’Amministratore delegato della News Corp. è stata la conferenza annuale di Media & Technology di Sun Valley. Qui, come tutti gli anni si è parlato dello stato attuale e soprattutto del futuro dei media per il pubblico.
Quest’anno tra le novità interessanti ad esempio c’è stata la Walt Disney, che ha puntato tutto sull’on line e sulla diffusione dei propri servizi a pagamento, o ancora qualche altra realtà come quella di Sling Media, che ha fatto una presenza “di abbattimento” alla conferenza definendo, tutti i discorsi sui media intrapresi negli ultimi due anni come chiacchiere.
Rupert Murdoch, già proprietario dal 2005 di MySpace, dopo una acquisizione lampo fatta anticipando tutti gli investitori del mondo sul successo che avrebbero avuto in seguito i social network e tutti i media sociali. Uomo che si è visto sorpassare da poco più di “quel ragazzino” di Mark Zuckerberg e che è stato costretto con la sua News Corp. a correre ai ripari ed effettuare forti tagli di oltre il 30% dello staff di MySpace.