Studentessa USA porta la scuola in tribunale

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C’è una nuova paladina sul versante statunitense di Facebook: Katherine Evans, una studentessa di 19 anni del sud della Florida, ha creato una pagina per criticare la sua insegnante di Inglese. Fin qui niente di strano, se non fosse che su più di 200 milioni di utenti in tutto il mondo, la maggior parte dei quali crea pagine contro qualcosa, la scuola ha deciso di sospendere proprio lei, accusandola di bullismo.

Ma non si è persa d’animo Katherine, che ha fatto causa alla scuola. Il giudice federale ha stabilito infatti che la ragazza ha tutto il diritto di proseguire la sua azione legale per fare in modo che il provvedimento disciplinare pari a tre giorni di sospensione venisse cancellato dal registro.

Ma non le basta questo: la signorina Evans è anche determinata a richiedere un risarcimento, per ciò che lei afferma essere stata una violazione dei suoi diritti. Oltre al pagamento delle sue spese legali, naturalmente. Il preside, Peter Bayer, aveva chiesto che il caso fosse semplicemente archiviato, ma il magistrato Barry Garber ha negato la sua petizione respingendo le sue pretese di immunità.

Gli avvocati di Katherine, che ora frequenta il secondo anno all’Università della Florida, si sono detti molto soddisfatti dalla sentenza e uno di loro, Maria Kayanan, della American Civil Liberties Union of Florida, ha detto che la decisione del giudice aveva chiaramente esteso la protezione dei diritti del Primo Emendamento, che garantisce la libertà di culto, parola e stampa, anche alle affermazioni fatte online, dal momento che erano state scritte con toni non minacciosi.

“Questa è una vittoria importante sia per la signora Evans che per la libertà di espressione su Internet”, ha detto la signora Kayanan, “perché sostiene che il principio secondo il quale il diritto alla libertà di parola e di espressione in America non dipende dalla tecnologia utilizzata per esprimere pareri e idee”.

Come tanti altri studenti nel mondo, si era rivolta a Facebook per sfogare la sua frustrazione. A casa, dal suo computer, aveva creato una pagina di Facebook intitolata “La signora Sarah Phelps è l’insegnante peggiore che io abbia mai avuto”, invitando a iscriversi tutti gli studenti della signora Phelps, attuali e passati, per inviare i propri commenti. Come era prevedibile, alcuni studenti hanno pubblicato dei commenti concordando con le critiche di Katherine all’insegnante. Due mesi dopo, però, era stata chiamata nell’ufficio del Preside, che le aveva comunicato la sua sospensione per la creazione della pagina.

Il caso va ormai avanti da un bel po’: la sospensione di Katherine attirò per la prima volta l’attenzione del Civil Liberties Union nel 2007. Gli avvocati della ragazza dicono comunque di poter risolvere tutto entro la prossima primavera.

5 commenti su “Studentessa USA porta la scuola in tribunale”

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