La medicina è su Google

Dopo l’annuncio della nascita di Volunia, il nuovo motore di ricerca italiano ad opera di Massimo Marchiori a metà strada fra Google e Facebook, sorprende un lavoro di analisi effettuato dal gruppo di scienziati del Princess Alexandra Hospital di Brisbane. Secondo lo studio, Google sembra essere diventato un dottor House portatile. Digitando sul motore di ricerca i sintomi che affliggono diversi pazienti ci sono stati dei casi risolti che erano considerati particolarmente complicati. I ricercatori australiani sono riusciti a trarre fuori una diagnosi medica da Google.

Sono stati presi in considerazione 26 casi irrisolti. Rosario Magrì, neurologo e scrittore italiano, affermava che della medicina tutto si può dire tranne che possa essere una scienza esatta. Tantissimi sono i medici che non riescono a formulare delle diagnosi precise confusi da innumerevoli sintomi riscontrati dai pazienti. Nella ricerca australiana, i cui risultati sono stati confrontati sul New England Journal of Medicine, sono stati quindici i casi risolti, tutti consistenti in diagnosi davvero complicate. Infatti, tra le malattie individuate ci sono state il morbo di Creutzfeldt-Jakob (CJD), la sindrome di Cushing e un disturbo auto-immune chiamato sindrome di Churg-Strauss.

Gli scienziati come hanno operato? Hanno deciso di selezionare  per ogni caso dalle tre alle cinque parole chiave da poter digitare nel motore di ricerca. Dopo questo sono state individuate le tre diagnosi più probabili in base ai risultati del motore e li hanno confrontati con i sintomi riescontrati dai pazienti. Certo sembra strano pensare che l’azienda di Mountain View possa sostituirsi ai medici nella risoluzione dei casi più difficili e nell’esplicitazione delle diagnosi mediche. Ma di sicuro potrebbe essere un valido aiuto (così definito dallo stesso coordinatore dello studio, il dottor Hangwi Tang) per i dottori che non vedono la Rete come un male, ma come un ottimo supporto per poter aggiornare costantemente il proprio lavoro. In fondo, non si finisce mai di imparare.

Foto Credits | brionv su Flickr