LivesOn, un app per twittare anche dalla tomba

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C’è qualcosa dopo la morte? La risposta è: sì c’è Twitter.

La pensano così quelli di LivesOn.org che a marzo lanceranno un app per twittare anche dopo che sei passato a miglior vita. Attenzione però, perché non si tratta della solita app che si occupa di retwittare i tuoi vecchi messaggi per creare così l’illusione di essere ancora in mezzo a noi, ma di un sistema che si preoccuperà di scrivere tweet assolutamente originali e – cosa più importante – assolutamente in linea con le tue idee e il tuo pensiero.

Basta aprire un account su LivesOn e subito l’app comincia a studiare i tweets che posti quotidianamente e a poco a poco comincia a conoscerti. Basandosi su una serie di algoritmi, LivesOn scopre cosa ti piace, quali sono i tuoi gusti, i blog che leggi e che retwitti più volentieri. Così quando muori (fai pure i dovuti scongiuri) il tuo account Twitter continuerà a vivere e a socializzare. Macabro, vero?

Mica è finita qui. A rendere tutto più sinistro dobbiamo aggiungere che LivesOn si preoccupa pure delle tue ultime volontà. Infatti al momento dell’apertura dell’account su LivesOn dovrai anche indicare il nome del tuo “esecutore testamentario” ovvero della persona che dovrà attivare o meno LivesOn dopo la tua morte e prolungare il legame che c’è tra te e i tuoi contatti.

Insomma addio social life. Diamo il benvenuto alla social afterlife.

 

 

394 commenti su “LivesOn, un app per twittare anche dalla tomba”

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