L’Iran banna Facebook in vista delle elezioni presidenziali

Altro che democrazia e libertà di scelta! Dopo il ban di Facebook dalle reti internet iraniane queste parole suonano strane. Il paese arabo ha difatti negato l’accesso al social network in vista delle elezioni presidenziali che si terranno a giugno, in quanto il rivale numero uno di Ahmadinejad, il premier Hossein Mousavi, iniziava ad avere un largo consenso da parte della popolazione con i suoi 5.000 sostenitori, che piano piano aumentavano. Una censura vera e propria. Non basta già la televisione e la radio ultra filtrate dal “regime”?

La notizia viene direttamente da AFP, in un articolo rintracciabile al seguente pagina web:

Una agenzia di stampa iraniana ha riferito che il governo ha bloccato l’accesso a Facebook, in vista dei sondaggi presidenziali del mese di giugno, presumibilmente per evitare che i sostenitori del leader candidato potessero utilizzare il sito per la sua campagna.

Facebook ha detto che stava indagando sulla situazione, ed ha espresso il proprio disappunto per il fatto che il sito è stato apparentemente bloccato “in un momento in cui gli elettori si rivolgono a Internet come fonte di informazioni sulle elezioni i candidati e le loro posizioni”.

La società ha affermato:

E ‘sempre un peccato quando i paesi’ culturali e politici per portare i limiti di essere immessi sul l’opportunità di condivisione e di espressione che Internet offre.

Una pagina Facebook dedicata a Mir Hossein Mousavi, un rivale storico del presidente Mahmoud Ahmadinejad, ha più di 5.200 tifosi.

Facebook non è un semplice luogo dove incontrare i propri amici. Facebook sta diventando anche un potente mezzo di propaganda politica. Lo dimostra questo esempio dell’Iran e lo stesso presidente Obama, che sfrutta il social network per farsi vedere più uomo, più vicino alla gente, più comprensivo ai bisogni delle masse. Cosa che succede anche da noi in Italia. Chissà che applicazioni avrà nelle prossime grandi scelte di paesi scottanti come Cina, Israele e altri…