La Chiesa Inglese: “Stop ai mezzi di comunicazione di massa”

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Nuova tegola per i social network e per tutti i mezzi di comunicazione di massa. Questa volta, la protesta contro lo stesso arriva da Londra, dove la Chiesa britannica ha dichiarato una guerra aperta ai mezzi di comunicazione di massa come e-mail ed SMS, oltre che ai noti Facebook e MySpace. Ad iniziarla è stato l’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, che con questa battaglia contro i mezzi di comunicazione di massa cerca di migliorare il mondo, probabilmente senza considerarne le catastrofiche conseguenze per l’informazione e la comunicazione sociale.
Secondo l’arcivescovo, i social network in particolare, sarebbero la prima causa per i ragazzi di andare alla ricerca di relazioni provvisorie e poco durevoli, dove la quantità è più importante della qualità. Questa sua convinzione, vuole che l’aumento dei suicidi sia dovuto proprio a questo, soprattutto basandosi anche sull’idea psicologica che questi traumi continui causati dalla perdita delle relazioni “instabili” danneggino i giovani.
Vincent Nichols ha dichiarato che: “L’amicizia non è una merce, è qualcosa che si conquista con l’impegno”, mentre siti al pari di Facebook incoraggiano la comunicazione incompleta e la voglia solo di quantità di amici, al punto da vederli come un bene di consumo e non di una persona. L’esempio che riporta l’arcivescovo è quello di Megan Gillan, una studentessa inglese di 15 anni, che si è tolta la vita con gli antidolorifici assumendone una dose assurda. Secondo lui la causa principale è il suo vittimismo al cyber bullismo subito sul social network Bebo.

Parole dure anche per gli SMS e le e-mail che sono incolpate di distruggere la comunicazione interpersonale, delegando al messo tutte le forme di dialogo, tutto passa su uno schermo e non più negli occhi.
Dalle critiche divulgatesi ieri sul “The Times” di Nichols, l’arcivescovo ha aumentato i suoi amici su Facebook in meno di mezza giornata. Dal canto di Westminster non ci sono state repliche.

5 commenti su “La Chiesa Inglese: “Stop ai mezzi di comunicazione di massa””

  1. Ci avevo pensato anche io… Alla fine quando si fa “aggiungi amico” non è diverso da “aggiungi oggetto al carrello” di un e-commerce… Su facebook, magari è già diverso visto che la filosofia è quella di restare in contatto solo con amici reali e conosciuti. Gli altri social network invece promuovono solo chi è più appariscente e/o fotogenico, chi ha più amici o chi scrive di più (ovviamente non intendo cose sensate, ma semplici chiacchiere)…

    Così poi un giorno forse arriva un pensiero, che ci faccio di una serie di amici che non conosco minimamente? Sono realmente amici? In base a cosa li ho scelti? Il tipo di filosofia è consumistica, l’amico non è più importante di una bella maglietta o un cellulare o l’ultimo gadjet dell’estate. Ovviamente questa filosofia comporta certi rischi. Credo che il problema non sia il social network, ma che il problema sia nelle teste delle persone. Il Social Network è uno strumento per restare in contatto, non serve a farci restare a casa una domenica col cielo sereno… Ogni strumento ha diversi utilizzi: un coltello lo puoi usare per tagliare il pane o sgozzare in un momento di pazzia un familiare… Dipende da noi il giusto utilizzo.

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