Il pishing insiste contro Twitter

Ancora continua l’assedio al sito di microblogging Twitter. Dopo i tanti attacchi, sembra che si sia creata una sorta di circolo vizioso di team hacker esperti e meno esperti per attaccare di continuo il social network e ricercare le vulnerabilità nelle procedure di login del sito. Questa volta, l’attacco è stato avviato attraverso Twitter Cut che è un servizio on line (attualmente bloccato) che permetteva questa operazione di pishing. Fatto sta che con i certificati già il sito non si era messo in regola, anche se gli utenti meno esperti non si sono resi conto della situazione. Questo perchè collegandosi con un browser Internet Explorer, già il messaggi di allarme era: “Questo sito Web è stato segnalato come non sicuro … Si consiglia di interrompere l’esplorazione del sito Web. … Questo è un sito Web di phishing che si sostituisce ad un sito Web attendibile allo scopo di ottenere informazioni personali o finanziarie dell’utente“.
In effetti così è stato. TwitterCut, permetteva il login con la stessa interfaccia grafica di Twitter, acquisendo dati di login da rivendere sul mercato nero e promettendo di dare agli utenti un maggior numero di followers accedendo da li. Il pishing questa volta quindi al cospetto ed al lavoro per lo spam.
Secondo i programmatori del network, però, TwitterCut non è l’unico e diretto colpevole, i responsabili reali, sono i creatori dello script di login che hanno venduto alla major per soli 50 dollari e che si sono dichiarati in seguito innocenti perchè non avevano capito (sicuri?) che quello script servisse per dar luogo ad una truffa. I creatori di TwitterCut hanno riabilitato la vecchia home page scusandosi con gli utenti e ribadendo che solo in buona fede avevano fatto il cambio.
Ebbene l’espansione nel mondo del social network continua a portare anche i suoi lati negativi, o meglio di test, dove si deve cercare in maniera sempre maggiore di difendersi, ma soprattutto, di prevenire gli attacchi continui da parte di strumenti elaborati dai soliti noti del “divertimento sadico” informatico.