Twitter è redditizio

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Non lasciano dubbi le dichiarazioni rilasciate dal CEO di Twitter, Dick Costolo, che durante la presentazione annuale del social network, dopo aver dichiarato che il servizio non è in vendita, spiega con convinzione: “Vogliamo che Twitter sia come l’acqua: quando faccio la doccia non mi devo preoccupare di nulla, apro il rubinetto e scende. Connettere in tempo reale le persone, da ogni parte del mondo, a ciò che più gli interessa in quel momento“.
E durante la conferenza accetta domande partite proprio da Twitter facendosi aggiungere sul suo profilo da tutti i presenti in sala, ovviamente armati di smartphone, notebook e tablet. L’unica domanda su cui vuole fortemente evitare risposta è il modello di business adottato. Ma continua a spiegare: “Ogni volta mi chiedono se facciamo soldi. La risposta più breve è: sì, li stiamo già facendo, ma a me interessa fare in modo che il servizio si presenti allo stesso modo su tutte le piattaforme“.


Secondo i report indicizzati, ad oggi il 40% dei messaggi arriva da mobile device, ed il 50% degli utenti di Twitter riesce ad usare il microblog dalle più diverse piattaforme.
Si parla anche di record, e del fatto che durante il Super Bowl si sono ricevuti oltre 4.000 messaggi al secondo, che comparati ai 27 al secondo del 2008, fanno capire la crescita veramente interessante del sito. Tra le novità disponibili a breve ci saranno la traduzione del sito negli idiomi russo, indonesiano, turco e poi anche in portoghese.
Twitter diventa un must anche per l’informazione, visto che è stato tra i primi social network utilizzati per la diffusione di foto e messaggi riguardo il terremoto di Haiti (ed anche per gli aiuti umanitari utilizzabili), oppure l’aereo atterrato in emergenza sul fiume Hudson, o ancora, le foto della vittoria della nazionale con Puyol, nella piazza di Madrid. Ultima, ma non per importanza, la ricorrenza del contest lanciato proprio su Twitter dalla casa automobilistica tedesca Audi.
Conclude Costolo: “Da tempo si dice che occorre un secondo schermo per rendere interattiva la tv. L’abbiamo trovato: è Twitter. Vogliamo essere istantanei, semplici e sempre presenti“.

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