Facebook potrebbe diventare a pagamento

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Brevetto Facebook a pagamento

Se prima erano visualizzati di rado ora i post sponsorizzati su Facebook sono una realtà con la quale gli utenti iscritti al celebre social network si ritrovano ad avere a che fare sempre più di frequente.

Infatti, con l’aumentare della popolarità di Facebook i post sponsorizzati sono diventati sempre più invadenti nel news feed degli utenti al punto tale da spingere numerosi iscritti alla ricerca di valide soluzioni, come ad esempio estensioni ad hoc per i browser web, mediante cui nasconderne la visualizzazione.

Recenti voci di corridoio, però, suggeriscono che Facebook, dopo il suo ingresso a Wall Street, stia cercando di riprendere tutti i progetti che erano stati messi da parte per incrementare i proventi.

A tal proposito nel corso degli ultimi giorni ha iniziato a circolare la notizia di un brevetto molto particolareggiato e risalente a luglio del 2011 che prevede un servizio premium di personalizzazione del profilo con lo spostamento di alcuni elementi al posto degli annunci.

L’oggetto del brevetto parla dell’utente che può selezionare uno o più oggetti di social networking per sostituire annunci pubblicitari o altri elementi che normalmente vengono visualizzati ai visitatori.

L’idea di questo brevetto mette dunque in seria discussione quella che è la parte rigida del social, la tendenza di Mark Zuckerberg a mantenere il controllo totale sull’aspetto del sito e sulle sue funzioni.

Tuttavia offrire un maggior grado di personalizzazione sulla pagina previo pagamento di una manciata di dollari all’anno e con in più la possibilità di intervenire su un terzo dell’intero layout, quello, appunto, destinato alle storie sponsorizzate, nel quale l’utente potrebbe inserire album fotografici o varie altre attività con le sue applicazioni non è sicuramente un cambiamento che va a stravolgere l’idea di base del social network in blu.

Osservando il brevetto, inoltre, ciò che salta subito all’occhio è il fatto che le pagine Facebook sono state disegnate senza la timeline che infatti all’epoca non era stata ancora implementata.

Questo sta a significare che nel caso in cui Mark Zuckerberg ed il suo team fossero effettivamente interessati ad applicare il modello proposto nel brevetto dovrebbero provvedere a rivedere la timeline ed il news feed che, ricordiamo, è già stato soggetto ad importanti modifiche e presto la nuova versione sarà disponibile per tutti.

[Photo Credits | GigaOM]

Via | GigaOM

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