Facebook, ecco come ricompensa gli hacker

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Il rapporto tra le grandi aziende e gli hacker è sempre delicato e particolare. Generalmente si pensa, in maniera errata, che la figura dell’hacker corrisponda unicamente al classico pirata informatico che mira ai dati sensibili contenuti ad esempio nei server di un sito internet molto frequentato.

Al contrario l’hacker è spesso un ricercatore, che “sfida” i sistemi di sicurezza delle grandi aziende non solo per diletto personale ma spesso per ricavarci legalmente qualcosa. Legalmente sì, perché non sono poche le aziende che decidono di ricompensare letteralmente gli hacker che sono riusciti a trovare dei buchi nelle loro difese e li hanno prontamente segnalati invece di, per così dire, far danni. 

Facebook rientra adesso tra queste. Il colosso dei social network capitanato da Mark Zuckerberg ha deciso di creare una debit card VISA apposita da offrire a tutti coloro segnalano in maniera responsabile i bug scoperti: cosa che ovviamente favorisce la stabilità del sistema e la sicurezza degli utenti.

La carta è di colore nero e si chiama “White Hat VISA“. Facebook la sta gradualmente consegnando ai partecipanti del programma “bug bounty“, pensato per i cosiddetti cacciatori di bug presenti tra le pagine della piattaforma sociale. Il funzionamento è semplice: chi riesce a scoprire un bug importante, segnalandolo all’azienda secondo le regole previste dalla Responsible Disclosure Policy, si vedrà caricato sulla propria carta una cifra in denaro che rappresenta la ricompensa offerta dal colosso.

La cifra è ovviamente variabile e dipende dall’entità del bug scoperta dal singolo hacker. Ad esempio, un ricercatore è riuscito a guadagnare 5.000 dollari in un colpo soltanto segnalando un problema di straordinaria importanza. Secondo quanto racconta comunque CNet, chi finora ha ricevuto una ricompensa ha preferito donare il denaro in beneficenza invece di incassarlo.

Insomma, il modo migliore per tenere rapporti positivi con una delle frange di internet più ampie e spesso sottovalutate e mal considerate.

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