Cosa comunica Facebook?

Privacy e Facebook continuano a camminare su due binari paralleli, che (probabilmente) non si incontreranno mai. Tante sono le abitudini quotidiane che infatti l’utenza media ha spostato dalla vita reale a quella del social networking. Ricordiamo abitudini molto forti prima del social network, come l’invio degli SMS, oppure il continuo stare su MSN per comunicare con i propri amici.

Ebbene il social network con oltre 700 milioni di iscritti risulta uno dei must della vita on line odierna. Vediamo attentamente però, cosa può comunicare Facebook del nostro vissuto all’esterno. Per prima cosa, un buon 70% dei dipendenti, ad oggi, rischia il proprio posto di lavoro nel momento in cui si trova tra gli amici il proprio datore di lavoro.

Abbiamo poi una buona comunicazione all’esterno dei nostri gusti sessuali, principalmente a partire dai dati che riportano come il 90% delle immagini più “provocanti”, porti ad avere un numero maggiore di amicizie, e soprattutto interessi a determinati campi di applicazione.
Una cosa che poi è utile sapere, è che Facebook, fa delle statistiche medie relative alle comunicazioni “felici”, contro quelle “infelici”, identificando quali comunicazioni hanno la maggiore e soprattutto nei flussi di quali periodi sono spalmate quelle felici e quelle infelici. Gli ultimi dati riportati, parlano di periodi di immensa felicità legati al Natale ed a San Valentino, mentre troviamo tantissimi commenti scomodi e non proprio felici prima e dopo l’estate.

Ancora non è finita…Facebook fa statistiche sulle domande poco opportune e le lamentele poste sia nei confronti di altre persone, oltre che delle pagine delle aziende. Un campione analizzato, ad esempio, ha riportato che tante sono le aziende pronte a lottare per un’ottima reputazione sul social network.

Ultimo punto è quello legato al mondo delle oscenità. Facebook riporta il quantitativo maggiore di oscenità, tra parolacce e soprattutto parole offensive e oscene, perché le persone si sentono più libere “non mettendoci la faccia”.