Ancora limitazioni. All’ordine del giorno, sembra che ci sia questa nuova tendenza di limitare questo uso eccessivo dei social network almeno in ambito lavorativo. Questa volta parliamo di un Ente Comunale e nello specifico del Comune di Riccione. Probabilmente a causa dell’avvenimento di tre anni fa, quando dai telefoni comunali sono state rinvenute chiamate effettuate ai call center erotici.
Privacy
Moderati i social network al Washington Post
Il pericolo incombente di chi lavora in un’azienda (o in questo caso una redazione) conosciutissima al mondo, è che può fare delle confidenze personali agli amici mettendo a rischio l’incolumità aziendale. I più pericolosi tra gli amici, sono quelli dei social network che hanno la fama di avere la “bocca larga”. Secondo quanto dichiarato da Marcus Brauchli, editor del Washington Post: “Recenti circostanze hanno portato alla mia attenzione alcune voci pubblicate online che sono incompatibili con i nostri standard, di conseguenza, abbiamo deciso di accelerare il completamento di queste linee guida“.
Pericolo pedofilia sempre presente sui social network
Parliamo ancora di sicurezza e social network. Nello specifico, quello di cui si parla oggi è la pedofilia. La Polizia Postale di Catania, ha infatti scoperto e di conseguenza oscurato un gruppo di pedofili sul noto social network Facebook. Al gruppo erano iscritte al momento della chiusura ben 344 persone e c’erano caricate, decine e decine di foto di violenza sessuale sui minori. A lanciare l’allarme sono stati gli “Amici di Facebook, Lella, Marco,Mike, Giancarlo ed altri”, che si sono rivolti all’Associazione Meter Onlus di Don Fortunato di Noto (il sito è disponibile all’indirizzo www.associazionemeter.org), che immediatamente hanno girato la segnalazione alle Forze dell’Ordine competenti che hanno immediatamente oscurato il gruppo che ostentava violenza ed abusi sessuali ai danni di bambini piccoli.
Sempre più pericoli sui social network
Il pericolo di pubblicare i propri dati personali sui social network, è sempre più incombente, soprattutto da quando è nata la mania di effettuare controlli da parte di Enti Pubblici di riscossione ed ultimamente dalle Compagnie Assicurative. Infatti, a partire dai lavoratori che hanno pubblicato le loro informazioni e si sono ritrovati senza lavoro, si è passati subito ad una serie di imprenditori “evasori” fiscali che hanno reso note le proprie pubbliche spese ed ultimamente, a cadere nella trappola della grande rete, sono gli assicurati.
Facebook rimuove il sistema beacon
Privacy prima di tutto. Questa è la nuova linea del social network Facebook, che ha deciso di cedere alle richieste di utenti e di Governi e tutelare la privacy degli utenti. Il tutto è partito da una class action intrapresa da 20 cittadini Texani che hanno deciso di combattere il beacon.
Dopo questa decisione, è stato dichiarato che il social network stanzierà ben 10 milioni di dollari per mettere su una nuova fondazione indipendente che: “investa in progetti ed iniziative volte a promuovere la privacy e la sicurezza online”.
Facebook cattura un ladro…distratto
Disavventura tragicomica, quella che ha colpito un giovane Lupin troppo interessato a curare la sua vita sociale su Facebook. La storia si è svolta in Pennsylvania, dove un giovanissimo ladro di soli 19 anni, si è introdotto in una lussuosa villetta da cui era riuscito a trafugare ben due anelli con diamanti ed un bel gruzzoletto di contanti. Vista la situazione tranquilla, soprattutto perchè la casa era vuota per le ferie degli abitanti, il giovanotto in tuta nera, ha deciso di utilizzare il computer presente nel soggiorno della villetta per controllare le news sul proprio account di Facebook.
Facebook sempre più a rischio hacker
L’argomento caldo di settembre continua ad essere la sicurezza sui social network. Parliamo nel caso specifico dell’usatissimo Facebook, che pian piano sembra stia prendendo sempre più il posto dei telefoni cellulari dal canto della comunicazione interpersonale. Più aumentano le iscrizioni, più Mark Zuckerberg è fiero del suo aumentare di utenti (forse anche degli introiti economici) e più gli hacker si divertono a voler attaccare il sito.
Hacker Vs social network per rendersi visibili
Gli attacchi alla sicurezza di noti social network come Facebook e Twitter avutisi negli ultimi tempi, sono stati visti come un modo per poter dimostrare la supremazia della “forza di testa” rispetto alla “forza di soldo”.
Ebbene, secondo gli esperti di sicurezza on line, queste sono solo delle semplici scusanti per nascondere il vero intento degli hacker: quello di contrastare la corrente mondiale e rendere nota la loro possibilità di diventare amplificatori per una informazione alternativa. Per farci capire ciò, ci esemplificano gli attacchi fatti i primi di agosto nei confronti di Cyxymu, un blogger della Georgia che criticava apertamente il governo russo per l’Ossezia.
Lying down game: vietato ai professionisti
Ebbene prima o poi doveva succedere…l’ennesima moda in campo di esibizionismo lanciata dall’ormai onnipresente Facebook, ha cominciato a seminare le prime vittime in ambito professionale. Questa volta non parliamo degli ormai già noti licenziamenti dovuti a commenti negativi sull’azienda, o peggio, foto in cui vengono mostrati i momenti in cui non si fa nulla. Questa volta sotto accusa ci è finito il noto gioco Lying Down Game.
You Tube lancia una nuova funzione per gli amici
Il portale di video sharing più famoso al mondo, spesso incluso per descrizione all’interno dei social network, con modifiche alle modalità di utilizzo sta diventando sempre di più un reale social network. Al portale, infatti, è stata aggiunta di recente una nuova feature che andrà ad essere visualizzata accanto ai dati utente in alto a destra nella visualizzazione dei video. Con questa funzionalità, verranno visualizzate alcune opzioni per diventare amici degli utenti oppure di iscriverci ai loro aggiornamenti oppure ai loro canali video, senza dover effettuare ricerche manuali. La funzione si chiama You Tube Friends Suggestion.
Fisco e social network camminano a braccetto
Ancora dagli Stati Uniti, le notizie che riportano novità dal fronte evasione fiscale derivante dai profili personali sui social network. Il consiglio degli evasori professionisti è: non esagerare nel presentare i propri averi. Le attuali tecnologie collegate alle reti sociali, rendono nota la possibilità alla legge di scoprire prima chi evade le tasse potendosi permettere beni di lusso, dichiarando un reddito di circa 20 mila euro annui.
Twitter vietato ai tennisti
E’ stato comunicato ufficialmente che per i tennisti iscritti al campionato US Open, l’utilizzo di Twitter è stato vietato. Non è una nuova forma di prevenzione medica, bensì, l’avere certezza che non vengano violate le norme anti-corruzione della Federazione Internazionale di Tennis. A questo proposito, il capo della Tennis Integrity Unit, Jeff Rees, ha comunicato tramite e-mail con tutti i tennisti, di non twittare e soprattutto di fare attenzione a non diffondere notizie confidenziali. La paura è che gli scommettitori di tutto il mondo possano fare tesoro di quelle informazioni e quindi aumentare i loro guadagni in nulla.
Facebook contro l’evasione fiscale
L’evasione fiscale sembra proprio che ai tempi di Internet stia cominciando ad avere una vita più dura. In Europa e soprattutto in Italia, dove il fenomeno dell’evasione è sempre stato molto alto, si sta sempre più attivando un movimento intorno a questo ambiente che deriva anche da una voglia di maggiore visibilità delle aziende che su Internet si pubblicizzano nei modi più assurdi anche utilizzando i social network.
In Belgio, gli agenti del Fisco, hanno deciso di attuare una nuova tecnica da essi stessi ideata per combattere l’evasione fiscale. Questa tecnica amica del Fisco ma nemica della privacy, consiste nell’approfondire la conoscenza dei possibili evasori proprio su Facebook.
Ladro di password chiede il riscatto
E’ successo anche questo. Non ci meravigliamo più ormai, dalla diffusione capillare dei social network e dell’utenza nella rete web che continui ad aumentare il numero dei cyber crimini. Questa volta, il terreno su cui si è consumato il misfatto è Windows Live Messenger.
Questo client di messaggistica istantanea, utilizzato ormai da tanti anni e da moltissime persone, ha fatto la sua fortuna grazie alla semplicità di utilizzo ed alle molteplici funzioni integrate che hanno permesso a molti utenti di scoprire il vantaggio dell’instant messaging. I protagonisti di questa spiacevole vicenda che ha colpito il software, sono due giovanissimi ragazzi che a seguito del crimine commesso, hanno acceso nuovamente una lampadina sul problema di protezione delle password e della privacy.