Internet è definito dai sociologi e ricercatori delle forme di comunicazione del XXI secono come il luogo “delle false apparenze”, il luogo dove “il molto di ciò che c’è non è ciò che sembra“.
In effetti il quesito è: “A chi non è mai capitato di iscriversi ad un sito con un nome fasullo?“. Queste bravate che fino ad oggi non hanno avuto conseguenze legali, potrebbero da oggi cominciare a creare qualche problema. Secondo la Cassazione infatti, chi genera una falsa identità sul Web commette un reato perchè “si lede la fede pubblica degli utenti che credono di parlare con una persona diversa quella che si è nella quotidianità”.
Questo perchè il fatto di avere una falsa identità potrebbe procurare un vantaggio per qualcuno e recare un danno a qualcun altro.
Privacy
Nokia creerà un social network o integrerà Facebook?
La conquista dei social network del mondo del mobile, sembra sempre più vicina. Secondo il Wall Street Journal, si sarebbe in fase di accordo tra Nokia e Mark Zuckerberg per effettuare una fusione globale delle funzionalità di Facebook con la connettività della finlandese Nokia. Secondo il noto quotidiano, che riporta da alcune fonti definite attendibili, è già possibile aggiornare profilo ed inviare messaggi tramite BlackBerry ed iPhone, ma Nokia vuole di più degli altri. Una integrazione a trecentosessanta gradi che miri a fondere i propri prodotti con il Web 2.0.
Le possibilità di sviluppo che si vorrebbero integrare sono: l’inserimento di una rubrica telefonica cellulare, indicazione di stato di connessione, e scambio di foto / video.
Google Latitude: social network geografico
Google ha messo a disposizione una tool nuova di zecca fatta apposta per i cellulari: Google Latitude. Pecularietà è la possibilità di conoscere in tempo reale la posizione dei vostri amici e/o conoscenti, che verranno proiettati su Google Maps. Dov’è Marco? E’ dal dottore, come mai? Aspetta che lo contatto. Giulia? E’ in paese, ora vado un attimo a cercarla per salutarla. Dov’è mio figlio? Dov’è mia moglie? Sono queste ultime domande che portano a riflettere sul reale utilizzo di Latitude. E’ vero, è una tool molto interessante ma sicuramente oltrepasserà i limiti della privacy. Voi che ne dite?
Gran Bretagna: lo sfogo su Facebook le fa perdere il lavoro
Kimberly Swann, impiegata londinese aveva scritto su Facebook: “Il mio lavoro e’ noioso“. Questa la frase incriminata che è costata alla ragazza il posto di lavoro nella piccola azienda di Clacton dove lavorare. Le motivazioni secondo i responsabili del personale sarebbero nello “screditare” l’azienda on-line (anche se in realtà il nome dell’azienda non era mai apparso su Facebook).
Fatto sta che il datore di lavoro ha rilasciato alla stampa dichiarazioni del tipo: “Kimberley, primo giorno di lavoro, – oh my God – cosi’ noioso”. Al secondo giorno invece – Kimberly tutto quello che fa e’ macinare carta e fare fotocopie, oh my God“. Qui la chiamata del capo nel suo ufficio per dirle: “Ho visto i suoi commenti su Facebook, non voglio che la mia società venga screditata“.
Inutile è stata la difesa della giovane che lunedì scorso si è vista recapitare a casa la lettera di licenziamento immediato con il rapporto che cita: “Se non si sente appagata e non le piace, crediamo sia meglio concludere con effetto immediato il rapporto con la Ivell Marketing & Logistics“. Dalla sua Kimberly ha avuto però i sindacati che subito sono partiti legislativamente per tutelare la ragazza.
Non è il primo caso di licenziamento dovuto da Facebook, già il mese scorso erano stati buttati fuori alcuni impiegati di “Marks & Spencer” – la catena di grandi magazzini – perchè on-line aveva definito i propri clienti degli “idioti”. Stessa sorte ricordiamo a Novembre per i lavoratori della “British Airways” che parlavano dei passeggeri della compagnia con toni poco graditi definendoli “puzzolenti e fastidiosi”. Analogia i tredici steward e hostess che avevano descritto come “zotici” i viaggiatori della “Virgin Atlantic“.
Lo sfogo sul social network, viene visto come mezzo di comunicazione con i propri amici, ma molto spesso secondo gli psicologi, non viene dato giusto peso a ciò che si scrive “in pubblico”. Questo può essere un forte handicap per gli utilizzatori dei network, perchè creano un personal branding scadente che riporta a sicure conseguenze in ambito personale e lavorativo.
Induzione alla prostituzione: l’allarme giunge dall’America
Scenario dello scandalo on-line questa volta è MySpace. Il protagonista Jamaal Watkins, americano, è stato colto in flagrante ed accusato immediatamente di induzione alla prostituzione nei confronti di una ragazzina sedicenne conosciuta e raggirata su MySpace circa dieci settimane prima. La scelta della vittima, suppongono gli inquirenti, sia stata fatta perchè sul profilo della sedicente sedicenne erano mostrate delle foto alquanto particolari (definite nel rapporto “compromettenti”).
Watkins nell’adescare la ragazzina le ha promesso all’inizio amore eterno, fino all’arrivo del primo incontro ufficiale, dove ha chiesto senza remore alla giovane di divenire ufficialmente una prostituta offrendole soldi facili su incontri già organizzati e pianificati per le successive 2 settimane.
L’arresto è stato fatto mentre Watkins stava tatuando sul braccio della ragazza il nome della gang del quale lui faceva parte.
Modena: Offendono una compagna su Facebook e vengono sospesi
Offendere una persona su Facebook potrebbe essere rischioso. E’ partita da Modena, la lotta del Preside dell‘Istituto Superiore Fanti di Carpi (Modena) contro quattro ragazzi che hanno offeso una compagna di classe pubblicamente su Facebook. I 5 giorni di sospensione, sono stati pochi secondo le persone che hanno definito l’atto come una violazione pesante della privaci della ragazza attuata con parole offensive e di poco gusto.
La scoperta fatta da un professore dello stesso Istituto, è stata portata in aula il giorno dopo quando i quattro convocati nell’ufficio del Preside Gian Michele Spaggiari, sono stati puniti. Spaggiari ha dichiarato che: “Davanti a un episodio del genere, che riguarda a tutti gli effetti la scuola, non potevamo fingere l’indifferenza. Abbiamo ritenuto importante lanciare un messaggio educativo forte: i ragazzi entrando a scuola accettano delle regole basate sui valori e sul rispetto reciproco. Il loro comportamento è stato di segno opposto, lo abbiamo punito anche se abbiamo lasciato aperta la strada ad un ravvedimento”.
Pet Society, attenzione alle truffe su Facebook
Gli utenti del forum della Playfish, la compagnia che su Facebook gestisce Pet Society, mettono in guardia gli iscritti a questo popolare social game dal pericolo spam, che stavolta riguarda un caso tutto italiano.
L’avviso riguarda infatti il gruppo “Pet Society Italia” un gruppo dedicato a tutti i giocatori italiani di Pet Society che vogliono aumentare le loro pet-amicizie ed effettuare scambi. Il gruppo è stato fondato da Paolo Valle, che in passato dichiarava di lavorare per la Playfish e di avere grazie a ciò il privilegio di coins illimitati e oggetti in anteprima non ancora usciti nel negozio. Proprio in virtù di questi privilegi, Paolo Valle promuoveva lo scambio di oggetti rari.
Se siete iscritti a questo gruppo, e avete ricevuto da Pet Society Italia una mail in cui vi vengono promessi oggetti rari, punti esperienza (paw points) o la possibilità di guadagnare molte monete partecipando a contest o lotterie, non cascateci. Si tratta di un tentativo di spam, o peggio di una truffa che mira a privarvi degli oggetti più preziosi (vestiti o mobili) che appartengono al vostro Pet.
AMI: Facebook è una delle maggiori cause della separazione
Internet, la tecnologia e ad oggi Facebook, entrano con irruenza nella vita di coppia per distruggerla. Già con l’avvento dei cellulari, il numero dei divorzi e delle separazioni era aumentato notevolmente, ma con l’avvento dei social network e quindi la possibilità di essere in contatto con l’altro sesso del mondo intero l’Associazione Avvocati Matrimonialisti (AMI) ha calcolato che l’80% dei tradimenti (aumentati del 45%) vengono scoperti tramite SMS, e-mail, chat o contatti di Facebook.
L’intervistato Avvocato Laura Logli, ha dichiarato: “Ecco una scena tipo: Alla fine di una cena tra amici si scambia il contatto Facebook. Il giorno dopo si commenta in quattro. Poi la conversazione continua in due. Presto diventa un corteggiamento. Ce ne capitano tanti di casi così. Diciamoci la verità: la coppia classica, con tanti pensieri in testa, un lavoro e una famiglia da gestire, non ha tempo né voglia per stare su Facebook. Se si sta ore a scambiarsi messaggini con simil-sconosciuti o con l’ex di 10 anni fa c’è qualcosa che non va”. In pole position ci sono gli incontri con gli ex che sono i primi pericoli della rete. Dice Gian Ettore Gassani, come presidente dell’AMI, riguardo le fobie comuni: “Questo anche perché siamo un popolo di gelosi atavici. E questi mezzi amplificano le nostre fobie.
Il Safer Internet Day mette le basi alla soluzione per la tutela on-line
Il Safer Internet Day, è stato un giorno importante per la creazione di una collaborazione tra i vari capisaldi del Web nell’intento di creare una Rete più sicura.
L’Unione Europea, come Ente preposto per la mediazione dell’accordo, ha dato annuncio del successo dell’operazione fa dichiarando che: “17 importanti società del web (…) hanno firmato per la prima volta un accordo europeo volto a migliorare la sicurezza dei minorenni che utilizzano siti di socializzazione in rete. Con 41,7 milioni di utenti regolari in Europa, i siti di socializzazione in rete sono un fenomeno sociale ed economico emergente, che sta cambiando il modo in cui interagiamo in rete. L’uso di reti sociali è cresciuto lo scorso anno del 35% in Europa ed entro il 2012 il numero degli utenti dovrebbe più che raddoppiare salendo a 107,4 milioni. Per assicurare la continua crescita delle reti sociali, i giovani utenti devono sentirsi sicuri quando ampliano le loro reti o condividono informazioni personali. L’accordo firmato oggi a Lussemburgo in occasione della giornata “Safer Internet” organizzata dalla Commissione europea consentirà ai teenager di far fronte ai rischi potenziali cui sono esposti online, come il bullismo online o la divulgazione di informazioni personali“.
L’API di aggiornamento stato per Facebook è on-line
Dopo tanti rumors e tante speculazioni, qualcuno si sarà accorto che da un po’ di giorni Facebook permette la visualizzazione di alune informazioni tipo status quando si è on – line.
Rilevantissimo lo status pubblico, strumento che permette adesso la visualizzazione dello presenza nel network di un utente anche senza aver effettuata l’iscrizione oppure il collegamento a Facebook. Con questa API, sarà possibile da Internet visualizzare sempre lo status di uno degli utenti iscritti, anche se non si è iscritti regolarmente a Facebook. La guerra già nota sul forum degli sviluppatori rimane nei confronti di Twitter perchè tanti sono i soggetti che già urlano al plagio di funzionalità. Questa così detta “mossa inattesa” dai ragazzi di Mark Zuckerberg, è stata portata a termine a scapito di tutte le indiscrezioni che volessero Facebook sulla strada dell’acquisto di microblog. Da giorni c’è questa nuova API che crea in tutti un dubbio…E’ la distruzione definitiva della privacy o solo la morte di Twitter?
USA: vietato l’utilizzo dei social network negli store
Cominciano a diminuire gli accessi ai social network, per fattori non derivanti sicuramente dalla loro popolarità. Si tratta infatti di una conseguenza derivante da un provvedimento della MaryLand General Assembly nei confronti dei propri impiegati, ai quali ha vietato severamente l’accesso a determinati siti come MySpace, Facebook e Anobi per motivazioni definite “di malware”. Di conseguenza anche altre major statunitensi, hanno seguito il filone vietando l’utilizzo dei social network nei propri negozi e aziende, a partire da Apple.
Nel caso specifico della MaryLand, il divieto è esecutivo, cioè imposto da un organo legislativo USA e comunicato con un decreto che spiega quest’obbligo attribuendo a determinati siti una diffusione sempre maggiore di spyware e malware nei siti istituzionali. Questa tipologia di file è stata identificata dagli esperti proprio in Facebook, Anobii e MySpace.
L’assemblea generale del consiglio direttivo delle società si è avvalsa degli esperti di IT per provvedere al bloccaggio dei due social network e per identificare tutti i siti che sono “dannosi” per gli operatori affinchè si eliminino completamente tutte le risorse a rischio infezione.
Per la tutela dei minori il Regno Unito rilascia la patente per la sicurezza on-line
E’ d’uso chiudere thread, moderare i messaggi, e bannare utenti per porre fine a diatribe mediatiche che nascono on-line tra ignari e convinti cittadini e classi dirigenti.
Forum e Social network, avranno bisogno di un’adeguata popolazione di adulti sani, resposanbili e certificati. Questo è stato stabilito dall’ementamento Safeguarding Vulnerable Groups Act, emanato in Gran Bretagna in una legge del 2006. I genitori potranno così affidare alla rete tranquillamente i propri pargole tranquillamente vigilati dalle autorità della rete, infatti, la legge obbliga singoli e aziende che offrono dei servizi junior dedicate a selezionare staff e notizie che hanno un contatto con il mezzo. Questo termine, per inadempimento, può portare ripercussioni penali sul datore di lavoro delle aziende.
La Polizia Postale del Regno Unito, è da tanto che cerca di fare pulizia in rete nei confronti di ciò che non è adatto ai minori in diversi modi: facendo pressione sullo sharing, creando intermediari della rete e scagliando elementi di disturbo contro i malfattori.
Randi Zuckerberg: Facebook per scoprire i gusti della gente
Anche la sorellina 24enne di Mark Zuckerberg, Randi Zuckerberg, oramai si sente a pieno regime membro del colosso Facebook. Ed è proprio lei ad occuparsi in prima persona della nuova via scelta da Facebook per lavorare con la pubblicità. Infatti si sarà notato che da un po’ di tempo “parcheggiando” su Facebook, si trovano sondaggi posti agli utenti per capire la tipologia di prodotti pubblicitari preferiti. A parlarci del nuovo metodo e delle importanti migliorie, è proprio la zia di Facebook, che ha dichiarato che il portale più noto per il social networking potrebbe essere utilizzato per realizzare i sondaggi on-line nella maniera più reale possibile, tutto ciò rispettando la privacy degli utenti.
Randi durante un intervista con uno dei giornalisti del Sunday Telegraph ha proferito delle news sul social network dedicando un pensiero ai big dell’economia presenti al World Economic Forum di Davos che hanno dato il loro apprezzamento a Facebook per conoscere i gusti dei naviganti.
Recuperare i contatti di amici tramite username e password
L’ultima moda in voga tra gli amanti di chat e social network? Il furto di password e “amici” da contattare. Il metodo ideale nasce da molti osservatori di siti database/server based che analizzando cms di e-commerce, social network, et similia, hanno cercato il modo per recuperare in maniera del tutto autonoma i contatti di un account MSN (tipo Facebook inserendo semplicemente e-mail e password). Il software dedicato a questa tipologia di operazioni più noto è sicuramente MSN Contact Grabber che importa i contatti di MSN inserendo username e password. A questo dai risultati trovati in Google, c’è la possibilità di aggiungere uno script PHP denominato PHP Contact List Grabber, che permette l’importazione dei contatti da altre piattaforme quali GMail, Yahoo, Lycos, E-mail, AOL. Per l’ottimo funzionamento del software e dello script è consigliabile installare nel server un programma definito Curl (che serve per certificare le connessioni autenticate con il server).