Il colosso di Google sempre più cerca di espandere i propri orizzonti per conquistare maggiori visitatori basandosi sui propri servizi “esclusivi”. L’ultimo nato in casa BigG è Street View, un add on di Google Maps che permette in determinati punti del pianeta, di visualizzare in formato fotografico tridimensionale il posto di cui si è interessati.
Ad oggi, la strategia è quella di effettuare una mappatura fotografica di tutte le città viaggiando con un camioncino, o se necessario, anche con una bicicletta, per riprendere i luoghi del mondo. Il mezzo di trasporto preferito è la nota Google Car che spesso si vede aggirare per i paesi con una telecamera montata sopra per ripredere gli scorci ed i vicoli.
Privacy
Facebook in Israele: sinonimo di allarme
A lanciare l’allarme è stato il quotidiano locale “The Jerusalem Post“, che secondo i dati smistati dallo Shin Bet (i servizi segreti interni dello Stato Ebraico), alcuni gruppi terroristici Israeliani stanno cercando attraverso Facebook di reclutare semplici cittadini per renderli “spie” ed ottenere delle informazioni riservate e sensibili in cambio di denaro.
Attraverso la ormai nota piattaforma di social network, la nuova “moda” dei gruppi terroristici di avvicinare prima come amici gli abitanti dei luoghi di maggiore interesse strategico e poi fare delle proposte interessanti (in cambio di denaro) di divulgare delle informazioni sensibili ad uso terroristico. Questa miniera d’oro per persone senza scrupoli, è stata rilevata dagli uomini dello Shin Bet, che immediatamente ha fatto si che fosse smascherata tutta l’operazione sull’edizione on line del quotidiano locale israeliano “The Jerusalem Post”.
UE Vs Social network: I minori prima di tutto
Quando ormai si è superata la soglia dei 200.000.000 di iscritti ai social network, diventa sempre più semplice per pubblicitari, marketers e soprattutto ricercatori di follie capire le abitudini delle persone. Tanti sono stati anche i casi di perdita di lavoro, di affetti e l’ultimo che ricordiamo è quello della giornalista Olga Liuma che per aver pubblicato un link di un quotidiano diverso dal suo, è stata costretta a dare le dimissioni. Fatto sta che a Facebook & Company, non dispiace affatto essere al centro dell’attenzione per qualsiasi caso. Ebbene l’Unione Europea è venuta a capo della discussione a seguito dell’appello del Garante per la privacy Francesco Pizzetti che invitava gli utenti dei social network a rimuovere le proprie informazioni personali on-line. Ad oggi la Commissione Europea però ha dato l’ardua sentenza sulla morsa che da molto tempo sta stringendo intorno ai domini privati su Internet.
Twitter abbatte un worm correggendo un bug
Twitter è entrato in gioco nel mondo dei social network pian piano, ma sta diventando un interessante fenomeno che al centro dell’attenzione di tanti comincia a fare grandi numeri. Questi grandi numeri permettono di testare e rilevare nuovi bug e correggere righe di codice man mano che si va avanti. E’ proprio ciò che è accaduto durante il Week end di Pasqua: si è partiti da un bug per capire che in realtà fosse un worm. Gli uomini di Twitter non hanno avuto timore e si sono messi subito al lavoro rimettendo a posto la questione sicurezza del social network.
All’emergere del problema, si sono quadruplicati i messaggi di spam sul sito, derivanti tutti dallo stesso sito web. La confessione dell’accaduto, arriva proprio da uno dei protagonisti: il 17enne Michael “Mikey” Mooney di Brooklyn, che avrebbe scoperto la falla e subito avrebbe sfruttato l’occasione per promuovere il proprio sito “StalkDaily“.
Zac Efron non va d’accordo con i social network
Secondo le indiscrezioni rilasciate giorni fa e confermate dal diretto protagonista di questa storia, Zac Efron sembra non amare il discutere delle sue questioni personali on line. Questo in antitesi del fatto che ad Hollywood sia scoppiata la social network mania. Il fenomeno così diffuso tra lo star system americano, è venuto incontro all’idea di aumentare il contatto con i fans e procurarsene eventualmente di nuovi.
Casi importanti di questo fenomeno sono riscontrati in John Mayer, l’ex fidanzato della bella Jennifer Aniston, o ancora la coppia formata da Ashton Kutcher e Demi Moore. Questi ultimi in questi giorni sono stati accusati anche dai media di essere dipendenti in maniera molto ossessiava dal mondo virtuale di Internet. Zac Efron invece no. L’idolo delle giovanissime non la pensa diversamente dagli altri, ama la sua privacy. Il giovane attore di “High School Musical“, apprezzato dalle giovanissime che aprono siti, blog e forum ovunque su di lui, non si è dichiarato interessato al mondo del social networking tanto da dichiarare in un’intervista che: “Non ho Twitter o Facebook o MySpace o nessuna cosa vagamente simile.
J.K. Rowling: preoccupata per la diffusione del suo Harry sui Social Network
Il successo per la scrittrice inglese J.K. Rowling è stato ed è enorme grazie al suo lavoro della saga del maghetto bambino Harry Potter. Nonostante il successo e i vantaggi che ha portato il mago all’autrice (che oggi è una delle persone ricche e influenti della letteratura mondiale), lei, in ogni modo cerca di tenere i suoi personaggi lontani dal mondo del Web. Questa mission impossible, viene perseguita con dei pessimi fini secondo le statistiche. La scrittrice inglese, ha cominciato quindi la sua battaglia contro il web, partendo dall’accusa fatta al sito Scribd, di ospitare una serie enorme di copie illegali della serie del giovane Harry Potter, uploadati in maniera “pirata” dagli utenti. Scribd, dal canto suo, ha invece dichiarato che non ci sono cause legali in corso legate al sito e che secondo i propri contatti, né J. K. Rowling né altri autori hanno in programma di denunciare il sito per questioni di copyright. Fatto sta che l’autrice britannica si trova comunque in disappunto con quanto pubblicato on-line perchè seppur esiste un sistema interno al network che impedisce la pubblicazione di testi coperti da diritti di autore, continuano comunque a spuntare on-line copie dei suoi testi.
Ad oggi il social network Scribd, ha dichiarato il proprio rifiuto di effettuare il monitoraggio attivo dei contenuti inseriti dagli utenti, limitandosi esclusivamente ad interventi effettuati dietro la segnalazione degli altri utenti o di terzi.
Facebook e fenomeno stalking, un nuovo caso in Italia
Sono molti i casi in cui Facebook, il noto social network, sta diventando sempre più presente nelle cronache di tutto il mondo. L’ultimo caso pervenuto dall’Italia, riguarda un caso di stalking. Lo stalking secondo Wikipedia, proviende da un termine inglese (letteralmente: perseguitare) che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, spesso di sesso opposto, perseguitandola e generando stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità.
Il caso specifico, tratta di un ragazzo di 20 anni, R. L. residente a Bologna, che dopo essersi impossessato del numero di telefono dell’account di Internet, ma soprattutto dopo averla conosciuta su Facebook, ha cominciato a telefonare alla giovane notte e giorno intimando e minacciando di farle del male se non fosse scesa a ricatti sessuali.
Web Tv che trattano di video Medicina vietate dalla legge
In tempi recenti dove si sente spesso parlare di diritti d’autore e violazioni della privacy, oltre che di navigazione e pubblicazione libera, il caso della video-medicina on-line è un punto cardine del discorso. Tanti sono i network che si occupano di consigli di salute e proprio la possibilità “democratica” di Internet da il vantaggio a chiunque di dispensare consigli per la salute.
I casi più eclatanti tra quelli on-line sicuramente sono quelli basati sul “buon uso” delle sostanze come marijuana ed hashish, ad effetti terapeutici. E’ citato tra questi un portale che si chiama Pottube, che ha come contenuto filmati sull’uso di sostanze stupefacenti. Il commento a questo network di Mario Morcellini, sociologo della Comunicazione, è di un sito ”provocatorio, un grido di libertà che rischia di chiamare oppressione. Quando addirittura si arriva a fare un sito tematizzato su una pratica al momento sanzionata socialmente, vuol dire che si sta valicando una soglia. Il che può autorizzare il desiderio di una parte moderata del Paese di infliggere forme penetranti di controllo della rete che avrebbe tutto il diritto di essere libera”.
Arrestata per pedopornografia dopo aver pubblicato le sue foto su MySpace
Il dubbio è amletico e posto dalla dottoressa Giuliana Proietti leggendo il quotidiano britannico Daily Mail:
“Una ragazzina di quattordici anni che mette sue foto erotiche su MySpace è da condannare per molestie sessuali, o è invece lei stessa una vittima di molestie sessuali, perpetrate nei suoi confronti dal mondo adulto?”
La notizia di una ragazzina quattordicenne del New Jersey, di cui non si è reso pubblico il nome, è stata processata per pedopornografia dopo aver pubblicato circa 30 foto sul social network MySpace, in cui si mostrava nuda. Il processo è terminato con l’arresto della ragazzina. Le immagini che potevano essere viste da tutti gli amici ed i conoscenti, erano state pubblicate (a dire della giovane) per mostrarle al proprio fidanzatino. La Polizia americana è giunta sulle sue tracce dopo aver ricevuto una segnalazione del National Center for Missing and Exploited Children.
Il suo curriculum ha aggiunto tra i suoi titoli quello di “sex offender“, che di conseguenza, implica l’avviso a tutto il suo vicinato di avere per vicina di casa una molestatrice sessuale. Il dubbio posto dalla dottoressa è molto interessante e occupandoci noi dei social network, non possiamo evitare di amplificare la sua domanda. Nel mondo dei social network il proprio fisico e la propria appariscenza, è divenuta più importante dell’intelligenza, del carisma e della propria cultura?
Rimini: Facebook incastra un truffatore
Grazie alla Polizia Postale di Rimini è partita una denuncia per truffa nei confronti di un 27enne di San Marino. La truffa nasce dalla vendita su Internet da parte del giovane di personal computer che non venivano mai consegnati. Grazie a questo metodo il giovane è riuscito a truffare in totale 13 persone da molteplici luoghi d’Italia e riuscire di conseguenza ad incassare una somma di circa 4.000 euro depositati direttamente su un conto di una Banca riminese.
Addirittura, la Postale ha scoperto che il conto era stato aperto grazie ad una patente contraffatta ed un falso nome.
Poi grazie ad una serie di bonifici bancari, il giovane trasferiva tutti i soldi presso il proprio istituto di credito a San Marino. Gli agenti della Postale, sono arrivati a lui direttamente grazie al suo utilizzo inaspettato di Facebook per la vendita. Partendo dal falso nome contraffatto e facendo confronti con le foto pubblicate e quelle sulla patente falsa sono riusciti ad identificarlo. I reati sono truffa, sostituzione di persona e uso di atto falso.
Gran Bretagna e monitoraggio dei social network
Secondo il canale informativo nazionale della BBC, il Governo della Gran Bretagna sta vagliando il lancio di una proposta che darebbe il potere ai membri dello stesso di monitorare tutti i social network sul territorio, oltre che alle e-mail, alle chiamate telefoniche ed alla navigazione Internet fatta dai cittadini inglesi.
Agli attacchi della cittadinanza, il Ministero degli Interni britannico, si è difeso affermando che la raccolta di queste informazioni, recuperate solo ed esclusivamente per combattere la criminalità ed il terrorismo, sarà isolata solo all’elenco dei contatti e non alle conversazioni personali dei singoli utenti, riuscendo così a non cadere nell’illegalità invadendo la privacy degli individui.
Leyio il Personal Sharing Device che vuole conquistare il mondo
La vita on-line sembra pronta per il primo test di emigrazione off-line. La possibilità di gestire la nostra vita digitale, ci viene offerta da Leyio che ha annunciato il primo Personal Sharing Device (PSD), cioè un dispositivo in grado di scambiarsi file ed informazioni sulla propria “second life” senza la necessarietà d’utilizzo del computer. Operazioni quali una richiesta d’amicizia su Facebook, lo scambio di un contatto in LinkedIn o il confronto sulle versioni dei contenuti di intrattenimento, viene permesso dal PSD Leyio come il semplice scambio di biglietti da visita digitali.
IL PSD Leyio ha la dimensione di un cellulare di piccole dimensioni, e si può portare in tasca. E’ basato su una tecnologia UWB (new type connection) ed evita il collegamento dei vecchi dispositivi tipo il Wi-Fi ed il Bluetooth, La sua memoria interna è di tipo flash e da 16 Gb. E si possono scambiare foto, file mp3 e wma, video, biglietti da visita, documenti, link, etc. Lo scambio avviene con un semplice movimento del polso.
Social Network batte l’E-mail 1 a 0
Secondo le nuove statistiche pubblicate on-line dalla Nielsen (società di consulenza italiana che fornisce dati ed analisi ai propri clienti), il fenomeno del social networking sta spopolando al punto di far parlare gli esperti dei new media di nuova “generazione Facebook”. Questa seconda generazione, sta sorpassando nettamente l’utenza di quegli utenti definiti di prima generazione: quelli legati alle e-mail. La mail sta continuando a perdere la propria popolarità a seguito di un fenomeno ingombrante e fastidioso per molti utenti ed aziende: lo spam e la diffusione indesiderata degli indirizzi senza approvazione di utilizzo.
Secondo i dati, le community dei social network sono riuscite nel solo 2008 ad attirare a se oltre il 67% dei navigatori con un aumento del 5,4% rispetto all’anno 2007. Lo studio è stato portato a termine dalle Nielsen, che facendo un’analisi sui nove Paesi dove è più diffusa la cultura dell’ “on-line” (Italia compresa), ha portato la conclusione che i blog ed i social network hanno portato a se più traffico e nascita di account di posta elettronica.
Il Napoli di Reja Vs Facebook: chi la spunterà?
Brutto scontro nel rapporto Facebook – Società Sportiva Calcio Napoli. La società partenopea, nella figura di suoi noti esponenti come i calciatori Francesco Montervino, Paolo Cannavaro, Salvatore Aronica e Manuele Blasi ed il Direttore Generale Pierpaolo Marino, hanno esposto denuncia al noto social network per furto d’identità. In effetti i calciatori ed il dirigente hanno dichiarato di non aver mai effettuato alcuna iscrizione a Facebook, eppure i loro profili sono li con molti amici ed una realtà comunicativa con i fans non indifferente.
La denuncia è stata depositata presso il settore tifoseria della Squadra Mobile di Napoli contro ignoti e contro Facebook. Oltre le gatte da pelare in campo, la squadra partenopea si trova a far fronte anche agli screzi fuori campo, l’ultima parola alla legge.