Caso di stalking su Facebook

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Ancora una volta sentiamo Facebook come protagonista di episodi di cronaca. In questo caso parliamo di I. G. uomo di 48 anni residente nel ragusano, a cui il Tribunale dei Minori aveva tolto l’affidamento del proprio figlio di cinque anni, dandolo alla compagna.

L’idea di vendicarsi è partita proprio sfruttando il social network. In primo luogo, ha cominciato a perseguitare le Assistenti Sociali, secondo lui, complici del mancato affidamento della giustizia, passando poi all’ex compagna con uno stalking pressante. L’uomo è stato poi arrestato per far cessare la persecuzione alle donne, ma procediamo per gradi.

La strategia persecutoria, è passata proprio per Facebook, da li, l’uomo aveva cominciato ad inviare in un primo momento molti post sulla bacheca della compagna, con minacce e soprattutto con richieste tra le più assurde. Subito dopo, la donna, avendolo rimosso tra gli amici del social network, è passato ad inviare dei messaggi minacciosi e soprattutto inquisitori sul suo conto. La donna, ha dichiarato di non avere bloccato il contatto proprio perché aveva intenzione di denunciarlo, tenendo come prova tutti i messaggi e tutte le persecuzioni ricevute. Al momento in cui però, I. G., non ha trovato soddisfacente continuare a perseguire  la compagna che non dava risposta, ha deciso di cambiare oltre tattica, anche i soggetti in questione.

Dopo aver cominciato con la compagna, quindi, è passato a cercare tutti i contatti delle Assistenti Sociali che hanno seguito la sua causa di affidamento, a chi facendo richiesta di amicizia (che ingenuamente è stata anche accettata), e a chi invece, semplicemente rilasciando dei messaggi brutali e di persecuzione nella casella di messaggi privati. Gli uomini delle Forze dell’Ordine avvisati e messi all’allerta proprio dalla situazione di delicato equilibrio psicologico dell’uomo, hanno intravisto l’inizio di uno stalking che potrebbe essere diventato aggressivo nei tempi a seguire, ed hanno deciso di recludere l’uomo.

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