Le campagne sociali sul web (parte 2)

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Continuiamo a parlare dei nostri utenti del web italiano e della loro dedizione ai social network, approfondendo con le parole della stessa Silvia Pochettino, la possibilità di cominciare a sfruttare le nostre volontà dinamiche per il “cyberattivismo”, ovvero, quella forma di presenza on line che permette di sfruttare le linee guida del volontariato e portare avanti ideali e speranze della popolazione.

 

La Pochettino ha dichiarato che:

“I recenti eventi storici dimostrano di sì, il rapido evolvere delle tecnologie della comunicazione sta cambiando radicalmente non solo il modo di comunicare e lavorare, ma anche il modo stesso di pensare la società tanto al nord quanto al sud del mondo. Le ONG e più in generale il non profit italiano è ancora lento nel cogliere le straordinarie opportunità del cambiamento, rispetto ai colleghi americani ed europei. Eppure sempre di più nei prossimi anni pensare 2.0, padroneggiare gli strumenti più avanzati del web, muoversi in modo disinvolto e creativo in rete e nei social network sarà un prerequisito per esercitare qualunque forma di cittadinanza attiva”.

 

Questo tipo di processo di abilitazione alla cittadinanza attiva, fa si che anche i social network comincino a diventare una possibilità di sviluppo per la crescita, non solo economica e personale di una realtà, ma anche legata a chi necessita di avere un supporto e fino ad oggi non è riuscito a trovarlo completo per colpa di limitazioni di mezzi, strumenti e geografia. L’apertura al mondo che passa per i social network e per gli altri social media, quindi diventa realmente un abbattimento delle barriere per far si che non sì ci si possa più lamentare delle condizioni della comunicazione sociale.

 

Lo sfruttamento di questo strumento quindi diventa duale, affinché le campagne sociali del web possano avere una maggiore risonanza e riuscire attraverso i social media a colpire blogger, aziende che lavorano nel settore ed internauti stessi per l’implementazione di una solidarietà 2.0.

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