Followers azzerati, è Twitter che risolve un bug

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Quelli che, nel pomeriggio di oggi, hanno aperto la propria pagina Twitter, hanno avuto una brutta, bruttissima sorpresa. Perché il profilo di quasi tutti i Twitters presentava qualche acciacco, soprattutto lì, in “zona” followers”: nessuno aveva più amici, stava tutto a zero.

Allarmismi, battute (c’è chi dice che la fine del mondo del 2012 partirà da Twitter, e che sono queste le prime avvisaglie, chi inventa tag ad hoc, lamentando la disfunzione, chi non si preoccupa e continua a chiacchierare con gli amici). Ma cosa è accaduto? Il Social network era in manutenzione straordinaria. Con queste motivazioni, date dallo stesso team di Twitter: “Abbiamo  identificato e risolto un bug che permetteva agli utenti di “forzare” altri utenti a seguirli. Stiamo lavorando per fare in modo che gli abusi creatisi a causa del bug vengano corretti. I Following/Followers stanno a zero, ma tutto tornerà presto alla normalità“.

Attraverso un procedimento neanche troppo sofisticato, visibile dalla foto in alto, il bug permetteva a chiunque lo volesse di farsi seguire da altri utenti Twitter, senza nessun permesso. A tutti gli effetti, gli utenti (soprattutto quelli più famosi presenti sul Social Network, n.d.r.) non erano a conoscenza di questa falla, e si ritrovavano in lista di persone che, probabilmente, non avrebbero mai seguito.

Grazie alla manutenzione del team di Twitter, è stato possibile risolvere il problema che stava destando polemiche, anche se questo ha significato per tutti gli utenti un azzeramento totale, improvviso, ma decisamente temporaneo, dei followers, guadagnati magari dopo mesi di pubbliche relazioni, di chiacchiere e retwitt. Ora Twitter non è più down, anzi: tutti gli amici sono tornati al proprio posto, ed è possibile inviare Direct messages a chiunque (con i followers a zero, Twitter non riconosce nessuno a cui inviare il messaggio privato, il nome dell’utente non può essere inserito manualmente, ma tratto dalla lista di amici).

5.210 commenti su “Followers azzerati, è Twitter che risolve un bug”

  1. Italy’s working visas are notoriously hard to get. We spoke to Americans who managed it
    [url=https://varkotel-sfera.ru/product/kotel-100-litrov/]оборудование для кальянного табака[/url]
    The Italian village offering $1 homes to Americans upset by the US election result was one of our top stories on CNN Travel this week.

    Like many other places in rural Italy (such as Sambuca in Sicily), the Sardinian village of Ollolai has an ongoing campaign to persuade outsiders to move there to revive the town’s fortunes. Focusing on the US election result is its latest strategy.

    Despite all the houses going on offer, working visas to Italy are still very limited. Professional musicians Zeneba Bowers and Matt Walker gave up their Tennessee home in 2019 and moved to a village north of Rome after securing super-rare self-employed visas. Here’s how they did it.

    California woman Chelsea Waite says it was “nothing less than a miracle” when she snagged the new digital nomad visa that launched in April 2024, although there have been few accounts of people getting hold of one. Here’s how it fell into place for the self-employed public relations professional.

    For well-heeled Americans who set their sights beyond Italy, the options are greater. Interest in citizenship-by-investment “golden visas” has soared since the election, according to consultants who help the wealthy migrate.
    Ham, cheese and bread
    Parma ham is one of Italy’s tastiest exports, but fans of the cured delicacy should prepare themselves for potential disappointment as a crisis threatens supplies and drives up prices.

    Over in the world of dairy, this year’s World Cheese Awards saw 4,786 cheeses from 47 countries assembled in the Portuguese city of Viseu to face judges’ scrutiny. The winning coagulated curd was a “voluptuous … match of protein and fat,” one juror said.

    Finally, in the disputed Kashmir region of India, bakers are producing breads that could rival France. The rich bread culture is a legacy of the Silk Road trade route that once passed through the region.

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