Trimestrale Facebook, mobile e pubblicità sono in buona salute

Dopo aver perso circa il 50% del proprio valore conseguenzialmente all’ingresso in borsa avvenuto mesi fa Facebook ha diramato, proprio nel corso delle ultime ore, i dati facenti riferimento all’ultima trimestrale che, a quanto pare, non si è rivelata particolarmente positiva.

Il social network di Menlo Park, infatti, nonostante gli introiti complessivi abbiano raggiunto quota 1,26 miliardi di dollari, una cifra questa che ha superato di gran lunga anche le aspettative degli analisti, ha registrato perdite nette per ben 59 milioni.

Facendo un confronto con lo scorso anno Facebook ha registrato utili per 311 milioni di dollari, una cifa questa superiore a quella precedentemente raggiunta ma che, purtroppo, non va a configurarsi come indice di buona salute per la società.

La principale fonte di guadagno del social network è, ancora una volta, la pubblicità: l’advertising conta per l’86% del bilancio del gruppo con introidi pari a 1,09 miliardi di dollari.

Buone notizie giungono invece dal versante mobile che da diverso tempo andava a configurarsi come il vero punto debole di Facebook ma che Mark Zuckerberg aveva dichiarato, settimane fa, di voler rafforzare il più possibile definendola “un’opportunità male interpretata“.

Stando a quanto reso noto circa il 14% dei ricavi dell’advertising, una cifra questa che ammonta a circa 105 milioni di dollari, proviene direttamente da smartphone e tablet, un dato questo particolarmente positivo e che va a a mettere in risalto la bontà delle scelte intraprese da Zuckerberg e soci durante le scorse settimane.

La pubblicità, quindi, continua a costituire il fiore all’occhiello della società ma l’azienda necessita comunque di aggiungere nuove voci a bilancio in modo tale da poter differenziare i ricavi con il passare del tempo ed avere la possibilità di puntare su più fronti.

In linea di massima, comunque, gli investitori, possono ritenersi soddisfatti ed il mercato after-hour preima i numeri comunicati con un +12%.

Via | Bloomberg