AMI: Facebook è una delle maggiori cause della separazione

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Internet, la tecnologia e ad oggi Facebook, entrano con irruenza nella vita di coppia per distruggerla. Già con l’avvento dei cellulari, il numero dei divorzi e delle separazioni era aumentato notevolmente, ma con l’avvento dei social network e quindi la possibilità di essere in contatto con l’altro sesso del mondo intero l’Associazione Avvocati Matrimonialisti (AMI) ha calcolato che l’80% dei tradimenti (aumentati del 45%) vengono scoperti tramite SMS, e-mail, chat o contatti di Facebook.
L’intervistato Avvocato Laura Logli, ha dichiarato: “Ecco una scena tipo: Alla fine di una cena tra amici si scambia il contatto Facebook. Il giorno dopo si commenta in quattro. Poi la conversazione continua in due. Presto diventa un corteggiamento. Ce ne capitano tanti di casi così. Diciamoci la verità: la coppia classica, con tanti pensieri in testa, un lavoro e una famiglia da gestire, non ha tempo né voglia per stare su Facebook. Se si sta ore a scambiarsi messaggini con simil-sconosciuti o con l’ex di 10 anni fa c’è qualcosa che non va”. In pole position ci sono gli incontri con gli ex che sono i primi pericoli della rete. Dice Gian Ettore Gassani, come presidente dell’AMI, riguardo le fobie comuni: “Questo anche perché siamo un popolo di gelosi atavici. E questi mezzi amplificano le nostre fobie. Conosco mogli diventate esperte informatiche, ma per scoprire una infedeltà coniugale occorre “necessariamente” commettere un reato. Basta conoscere una password per entrare nella vita dell’altro ma il sacro diritto alla riservatezza non può essere sacrificato alla necessità di provare questioni private: i casi di infedeltà coniugale vanno scoperti con altri modi”.
Cerchiamo di capire: cosa c’è di cos’ accattivante nei contatti virtuali? Ci risponde Concetta Iappello, psicoterapeuta di coppia: “Lì tutto è più immediato. Una cosa è ascoltare una persona, un’altra è leggere una sua mail. Si possono mediare le reazioni”.

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